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mercoledì 24 luglio 2013

WWF: la BEI, il più grande istituto finanziario pubblico del mondo, si impegna a eliminare finanziamenti per centrali a carbone

Il WWF esprime un primo, cauto, apprezzamento per la decisione della Banca europea per gli investimenti (BEI) [1], il più grande istituto finanziario pubblico del mondo, di adottare misure che, se attuate correttamente [2], dovrebbero eliminare gradualmente il suo sostegno a centrali a carbone e lignite.

Dopo la storica decisione della Banca Mondiale di limitare i finanziamenti per le centrali elettriche a carbone "solo in rare circostanze", la BEI ne ha seguito l'esempio.
Per il WWF è giunto il momento per le altre istituzioni finanziarie di fare lo stesso e portare il mondo verso le fonti di energia sostenibile.  Su questo il WWF ha promosso una campagna globale “Ci tieni al futuro? Riprenditi l’energia! (Seize Your Power) per dare voce ai cittadini e chiedere alle istituzioni finanziarie e ai governi del mondo di agire immediatamente investendo nell’energia rinnovabile e nell’efficienza energetica; l’appello si può firmare su www.wwf.it/riprenditilenergia .

Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia ha dichiarato "La decisione della BEI è un primo passo importante,  ma deve essere fatto di più. Per avere una seria possibilità di rimanere entro il limite dei 2°C di riscaldamento globale,  la BEI dovrebbe rafforzare i suoi standard ed eliminare gradualmente il supporto per tutte le centrali alimentate con i combustibili fossili. Il carbone è il più sporco tra tutti i combustibili fossili, provoca inquinamento ambientale a livello locale, incidendo sulla salute delle persone, e contribuisce  pesantemente al cambiamento climatico. E' giunto il momento per tutte le istituzioni finanziarie internazionali, e in particolare la Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo [3], di seguire l'esempio della BEI.”
Prosegue Midulla "La Commissione Europea è ora impegnata a fare proposte per lo European Climate and Policy Framework. Accanto a obiettivi vincolanti per i gas a effetto serra, le energie rinnovabili e il risparmio energetico, la Commissione dovrebbe seguire l'approccio della BEI e garantire che non si vada indietro invece che in avanti, proponendo standard per le emissioni di gas serra di tutti gli impianti nella UE. "

Il WWF invita inoltre la BEI ad abbassare i limiti di emissioni per le centrali elettriche a combustibili fossili che possono essere ammesse al finanziamento nei prossimi anni, premiando solo gli standard migliori. La BEI ha inoltre bisogno di fissare obiettivi di finanziamento misurabili per l'efficienza energetica e il sostegno delle energie rinnovabili, in modo da inviare un segnale chiaro e forte per investitori e industria.

[1] La Banca europea per gli investimenti è di gran lunga la banca pubblica più grande al mondo, con investimenti di 12 miliardi di € per il settore energia ogni anno.

[2] Ieri sono state introdotte due deroghe al settore  carbone  della BEI. Comunque il consiglio di amministrazione della BEI è tenuto a chiarire queste esenzioni al fine di assicurare una rigorosa attuazione della decisione.

[3] Domani (25 luglio), la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), un’altra grande banca pubblica europea, presenterà la sua nuova strategia energetica ad un evento di kick-off a Londra. Questa strategia è previsto che venga adottata in ottobre.

Tratte dalle news del WWF

Il Gruppo cartario Sofidel (Regina) riduce dell’11% le proprie emissioni di CO2

Un risultato che premia l’impegno ambientale di Sofidel prima italiana tra i CLIMATE SAVERS WWF.

186.000 tonnellate in meno in atmosfera, più o meno l’equivalente di quanto emesso in Italia da 150.000 famiglie di 4 persone in un anno per i consumi elettrici.

Investiti in cinque anni oltre 25 milioni di euro.

Il Gruppo Sofidel, noto in Italia per il marchio Regina, è lieto di annunciare che l’obiettivo di ridurre in cinque anni le proprie emissioni di CO2 dell’11%, assunto nel 2008 con l’adesione al programma internazionale del WWF Climate Savers, è stato raggiunto.
Sofidel è l’unica azienda italiana e la prima azienda al mondo nel settore del tissue (carta per uso igienico e domestico) ad avere aderito al programma Climate Savers che propone alle imprese di assumere una posizione di avanguardia nella lotta al cambiamento climatico attraverso l’adozione volontaria di piani di riduzione delle proprie emissioni di gas serra.
Per conseguire l’obiettivo Sofidel ha investito, in cinque anni, oltre 25 milioni di euro in fonti rinnovabili (fotovoltaico e idroelettrico), cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e vapore) e interventi di miglioramento dell’efficienza energetica (ad esempio fonti di illuminazione a LED).

Grazie a questo impegno oggi le emissioni assolute del perimetro aziendale attivo nel 2007 sono state ridotte dell’11,1% (circa 186.000 tonnellate, più o meno l’equivalente di quanto emesso in Italia da 150.000 famiglie di 4 persone in un anno per i consumi elettrici), mentre le emissioni specifiche (emissioni rispetto alla quantità di carta prodotta) hanno registrato una diminuzione del 14,4 %.
Obiettivi ambientali raggiunti parallelamente a importanti risultati di impresa, poiché Sofidel ha saputo al contempo rafforzare la propria posizione sul mercato, diventando il secondo player in Europa nel settore tissue (carta).

“Il conseguimento di questo obiettivo WWF Climate Savers, nello stesso periodo in cui l’azienda è notevolmente cresciuta, ci rafforza nella convinzione che sostenibilità economica ed ambientale possano andare di pari passo. La riduzione delle emissioni di CO2 è uno degli ambiti di intervento ambientale attraverso cui Sofidel opera per limitare i propri impatti e dare concretezza ad un impegno più generale: fare di più con meno. Il risultato ottenuto ci incoraggia a guardare con ancora maggiore determinazione alla sostenibilità come ad una leva centrale di innovazione e rafforzamento competitivo” ha dichiarato Luigi Lazzareschi, AD Sofidel.

“Sofidel rappresenta una testimonianza di successo in un’ottica di green economy, dimostrando come aziende che investono in miglioramenti progressivi verso la sostenibilità ambientale e l’innovazione, agendo concretamente a favore del clima e dell’ambiente, possano anche cogliere notevoli opportunità di sviluppo e competitività” ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia.

“Le scelte ambientali di un leader di mercato di questo rilievo possono influenzare positivamente la catena di valore connessa alle proprie attività, promuovendo presso partner e stakeholder un modello virtuoso e realizzabile, a tutto vantaggio dell’ambiente, dell’economia, del lavoro e della sicurezza energetica”.

L’impegno per la riduzione delle emissioni di CO2 è parte di un impegno più ampio per la sostenibilità che, in campo ambientale, vede il Gruppo attivo anche sul fronte dell’approvvigionamento responsabile della materia prima (cellulosa) e nella limitazione dell’uso di acqua nel ciclo produttivo. Sofidel, che ha un confronto con WWF Italia anche sul tema della gestione sostenibile delle foreste, ha consolidato negli anni il proprio impegno verso le fonti certificate: oggi il 99,8% della cellulosa utilizzata proviene da fonti certificate o controllate secondo i principali schemi di catena di custodia forestale (FSC; PEFC; FSC-CW).

Per la sua partecipazione al programma WWF Climate Savers Sofidel ha ricevuto il Premio di eccellenza nell’ambito del Premio Toscana Ecoefficiente 2009-2010 dalla Regione Toscana e la menzione speciale per la migliore iniziativa a favore dell’ambiente al Sodalitas Social Award 2012 dalla Fondazione Sodalitas.

Tratto da WWF newsletter.

lunedì 22 luglio 2013

Cane salva il bambino poi muore per la fatica

Cane salva il bambino poi muore per la fatica

 


E' stato probabilmente stroncato dalla fatica Trip, esemplare di pastore tedesco di dodici anni, morto nell' entroterra genovese la settimana scorsa per salvare il suo padroncino, Matteo, di cinque anni, caduto in una vasca colma di acqua stagnante. Il cane era un regalo di nozze che i genitori di Matteo, una coppia abitante nell' hinterland milanese, si erano scambiati dodici anni fa per l' anniversario delle nozze; poi Trip era diventato il piu' fidato amico del loro figlio Matteo. Il bambino, secondo una sommaria ricostruzione dei fatti, la settimana scorsa era in vacanza da una zia in una casa a Mignanego, nell' entroterra genovese, e stava giocando con una palla nel prato. A un tratto il piccolo e' scomparso alla vista dei genitori; sono cominciate le ricerche e dopo qualche tempo il padre lo ha trovato nella vasca, un vecchio abbeveratoio per le mucche, sempre vuoto, che pero' in questi giorni si era riempito con la pioggia. Il piccolo e' stato salvato dal cane Trip che, accortosi di quanto era accaduto, si era lanciato nella vasca e lo aveva spinto contro la parete impedendogli cosi' di scivolare in acqua e annegare. Lo sforzo deve essere stato immane, tanto che, quando il papa' ha tratto in salvo Matteo, il cane era morto da pochi istanti stroncato dalla fatica.
 
tratto da
Pagina 13(15 ottobre 1995) - Corriere della Sera

martedì 2 luglio 2013

Lago Aral il più grande disastro ambientale causato dall'uomo!

Ecco com'era e com'è ora il Lago Aral
L'Aral (in russo Aralskoje More, Аральскοе мοре; in kazako Арал Теңізі) è un lago salato di origine oceanica, situato alla frontiera tra l'Uzbekistan (nel territorio della repubblica autonoma del Karakalpakstan) e il Kazakistan. È talvolta chiamato erroneamente mare d'Aral, poiché possiede due immissari (Amu Darya e Syr Darya), ma non ha emissari che lo colleghino all'oceano risultando dunque un bacino endoreico.
Il nome deriva dal chirghiso "Aral Denghiz", che significa "mare delle isole", a causa delle numerose isole che erano presenti nei pressi della costa orientale.
Il lago d'Aral è vittima di uno dei più gravi disastri ambientali provocati dall'uomo[1]. L'evento è stato tra l'altro definito dal politico statunitense Al Gore, nel suo libro "Earth in the balance", come il più grave nella storia dell'umanità.
Originariamente, infatti, il lago era ampio all'incirca 68.000 km², ma dal 1960 il volume e la sua superficie sono diminuiti: nel 2007 il lago era ridotto al 10% della dimensione originaria[2]. A causa della sua posizione geografica (si trova al centro dell'arido bassopiano turanico) è soggetto a una forte evaporazione che non è più compensata dalle acque degli immissari, sfruttati dai consorzi agricoli.
La prospera industria della pesca basata sul lago è stata dismessa, provocando disoccupazione e difficoltà economiche. Al giorno d'oggi la regione è fortemente inquinata, con gravi ripercussioni sulla salute pubblica. Il ritiro del lago ha causato anche il cambiamento del clima locale (microclima), con estati diventate più calde e secche mentre gli inverni sono diventati più freddi e più lunghi.[3]
Il lago ha sempre mostrato importanti variazioni nel suo livello in tempi storici, ma con periodi del tutto non compatibili con quelli del ciclo di Brückner, ovvero 35 anni. È da considerarsi errata l'idea che in tempi storici il lago sia scomparso e riapparso più volte: le variazioni di cui si ha certezza sono quelle che lo hanno visto diminuire fino all'anno 1880; da quel momento fino al 1908 si era osservato un innalzamento della superficie di circa 3 metri, nonostante fossero già stati avviati, seppur in piccola scala, i lavori di deviazione dei due immissari.
Tratto da wikipedia.