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venerdì 28 giugno 2013

NUOVO PROGRAMMA #ActOnClimate dell'amministrazione #Obama

Il presidente Obama crede che abbiamo l'obbligo morale di condurre la lotta contro l'inquinamento da CO2. Ecco, qui a lato, i dettagli della sua proposta di efficacia. Noi di Alleanza Ecologica siamo convinti della bontà del presidente, ma gli stati uniti deve imparare, oltre a predicare bene, a comportarsi coerentemente!
L'estrazione del petrolio da scisto, per esempio, non è ad impatto zero!

Per maggiori informazioni http://www.whitehouse.gov/share/climate-action-plan?utm_source=facebook&utm_medium=social&utm_content=062813p1&utm_campaign=climate

DUE CENTRALI ITALIANE TRA LE TOP 30 PIU’ INQUINANTI D’EUROPA

29 giugno: Giornata Mondiale contro il Carbone #endcoal
WWF:  DUE CENTRALI ITALIANE TRA LE TOP 30
PIU’ INQUINANTI D’EUROPA
Anche il WWF partecipa alla mobilitazione mondiale contro la fonte di energia più sporca che ci sia. E rilancia la raccolta firme contro i combustibili fossili e per le rinnovabili su www.wwf.it/riprenditilenergia
Il video WWF della campagna ‘No al carbone, si al futuro’ è QUI

Il WWF aderisce alla mobilitazione per porre fine all’era del carbone, indetta in tutto il mondo per sabato 29 giugno, lanciando l’allarme per l’aumento dell’uso del carbone in Italia, nonostante la manifesta pericolosità di questo combustibile per il clima, la salute e l’ambiente. E con l’occasione rilancia la grande raccolta firme contro i combustibili fossili e per le rinnovabili organizzata dal WWF a livello internazionale, in Italia su www.wwf.it/riprenditilenergia.
Attualmente, le centrali a carbone in Italia sono 13, non tutte sono altamente inquinanti.

Il Presidente Obama ha appena diffuso un piano che, imponendo limiti proprio alle vecchie e nuove centrali, mette di fatto fuori gioco l’uso del carbone sia negli USA che all’estero. La Banca Mondiale, dopo aver posto l’allarme per il cambiamento climatico e la riduzione delle emissioni tra i pilastri della propria azione,  si appresta a emanare linee guida per limitare “i prestiti per la costruzione di nuove centrali a carbone solo in quei rari casi in cui non ci sono alternative. Verrà fatto ogni sforzo per minimizzare i costi ambientali e finanziari delle fonti energetiche”. Da parte sua, Maria van der Hoeven, segretaria generale della International Energy Agency, dopo l’allarmante rapporto della sua agenzia sul rischio di un aumento esponenziale delle emissioni e della temperatura media globale, ha dichiarato (per la prima volta con chiarezza inequivoca) che “il nemico è il carbone”.

In un contesto internazionale che va quindi verso una forte restrizione all’uso del carbone, in Italia, non contenti di ospitare due degli impianti a carbone più inquinanti d’Europa (nella top 30 ci sono infatti Brindisi sud al 9° posto e Civitavecchia al 14°, entrambi di proprietà Enel che, insieme, emettono quasi 23 milioni di tonnellate di CO2 all’anno) si sta pianificando di convertire a carbone la Centrale di Porto Tolle nel Parco del Delta del Po, aprirne una nuova a Saline Joniche e ampliare quella di Vado Ligure.

Secondo il dossier WWF ‘Il carbone in Italia’ pubblicato nell’ambito della campagna ‘No al carbone SI al futuro’, attualmente in Italia sono in funzione 13 centrali a carbone, assai diverse per potenza installata e anche per la tecnologia impiegata. Questi impianti nel 2010 hanno prodotto circa 39.734 GWh, contribuendo all'11,6% del fabbisogno elettrico complessivo. A fronte di questi dati, apparentemente abbastanza modesti, gli impianti a carbone hanno prodotto circa 35 milioni di tonnellate di CO2 corrispondenti a oltre il 30% di tutte le emissioni del sistema elettrico nazionale.

Inoltre, i dati mostrano un preoccupante aumento dell’uso del carbone (salito al 18,5% nel 2012), segno che il Piano di decarbonizzazione approvato dal CIPE solo due mesi fa è già lettera morta, e che il Governo non ha avuto ancora la capacità di fornire regole e indirizzi a questo proposito. Senza dimenticare la Strategia Energetica Nazionale, redatta dal governo Monti nata già vecchia, perché non punta concretamente sulle rinnovabili e afferma una riduzione della quota di carbone nel mix energetico smentita dai fatti; da parte sua, gli uffici e le commissioni tecniche competenti del Ministero dell’Ambiente rilasciano con disinvoltura pareri di valutazione di impatto ambientali positivi che consentono di costruire nuove centrali a carbone (Saline Joniche), riconvertirle (Porto Tolle) o ampliarle (Vado Ligure), in contrasto con gli obiettivi comunitari e con le strategie di sostenibilità economica, sociale e ambientale che dovrebbero essere proprie di un Paese europeo avanzato.

“Il WWF chiede che si accantonino con decisione i progetti di nuove centrali a carbone, delle quali non c’è alcun bisogno in un sistema elettrico che vede le centrali tradizionali già sovrabbondanti, con una capacità addirittura doppia rispetto al massimo picco di domanda mai raggiunto. Anzi, vanno chiuse anche le centrali a carbone esistenti, a cominciare dalle più inquinanti per il clima e la salute. La politica deve scegliere: o favorisce gli interessi di pochi, o pensa al futuro di tutti in modo strategico, puntando sull’energia rinnovabile e sull’economia decarbonizzata”, ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia. “Il mondo si mobilita contro il carbone. La rivoluzione rinnovabile sta succedendo qui e ora, la popolazione mondiale lo sa e alza la voce per chiedere ai governi di tutto il mondo di mandare in pensione la fonte di energia più pericolosa per il clima e la salute e puntare su fonti rinnovabili, reti intelligenti ed efficienza energetica”.

Il WWF in tutto il mondo ha lanciato da pochi giorni una petizione globale che chiede proprio di finanziare il futuro delle energie rinnovabili e non il passato delle energie fossili, sul sito www.wwf.it/riprenditilenergia. Oggi possiamo salvare il clima e conquistare un futuro di benessere per noi e i nostri figli. Bruciare i combustibili fossili per procurarsi energia e calore ha portato la concentrazione di CO2 in atmosfera ai livelli di 3 milioni di anni fa. Dobbiamo riconquistare l'energia, puntare sulle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Occorre investire le risorse pubbliche e private nel nostro futuro. E invece i nostri soldi continuano a finanziare il passato fossile. L’Italia, se seguisse la linea di coloro che hanno il compito di tutelare i consumatori e invece tutelano, nei fatti, i combustibili fossili, diventerebbe sicuramente maglia nera della campagna mondiale del WWF.


DOSSIER WWF ‘CARBONE IN ITALIA, UN RITORNO AL PASSATO INUTILE E PERICOLOSO’ http://stopcarbone.wwf.it/cosa-facciamo-noi/report-carbone-italia.html

Video WWF della campagna ‘No al carbone, si al futuro’ http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=O5cPdax-50Y


Roma, 28   giugno 2013
Ufficio stampa WWF Italia – tel. 06-84497213 , 349 0514472

Rifiuti • Smart - concorso creativo -

Immagina tutte le risorse, energia e lavoro che vengono utilizzati per la produzione di cibo, automobili, vestiti, telefoni cellulari e tutto ciò che consumiamo. Se non ci riutilizzo e riciclarli, potrebbero essere finiscono nelle discariche o impianti di incenerimento. Ogni anno, i cittadini dell'UE generano una media di mezza tonnellata di rifiuti domestici a persona. I rifiuti possono essere una perdita economica e può anche avere un impatto negativo sull'ambiente e sulla salute umana.

Come vede il cibo sprecato, rifiuti edili, discariche, compostaggio? 
Come possiamo meglio ridurre, riutilizzare o riciclare i rifiuti? 
Come si può riutilizzare e riciclare ridurre la domanda per l'estrazione di nuove risorse? 
Come volete che la politica dei rifiuti in Europa per simile in futuro?


L'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) vi invita a condividere le vostre opinioni circa i rifiuti in Europa in una nuova competizione creativa, Rifiuti • Smart .

Esprimete i vostri pensieri entro il 30 settembre 2013 fino: foto, cartone animato o un video . I vincitori del concorso riceveranno un premio in denaro, e tutti i finalisti hanno la possibilità di ottenere il loro lavoro promosso dal SEE e dai suoi partner in tutta Europa.

Come immettere rifiuti • Smart?

  1. Prendere o creare una foto originale (lato lungo> 2000px), breve video (30-90s) o di cartoni animati (singolo fotogramma), sostenuta da un testo breve e seguendo le linee guida delle norme sulla concorrenza.
  2. Caricare il file da un sito di condivisione online, come YouTube, Vimeo, Flickr, Shutterfly, Snapfish o Photobucket.
  3. Compila la linea modulo di presentazione , fornendo un link alla vostra immagine o il video.
Scadenza: 30 settembre 2013 alle 12:00 (CET). L'ingresso è gratuito.
Il concorso è aperto ai cittadini dei paesi membri dell'AEA e dei paesi dei Balcani occidentali hanno collaborato . Tutti i partecipanti devono avere almeno 18 anni.
È necessario disporre di pieno diritto d'autore al materiale inviato. Presentazione di una voce viene intesa nel senso di accettazione delle regole di concorrenza e le Condizioni .Le regole di concorrenza e le Condizioni saranno rilasciati il 1 ° giugno 2013.
Dato l'elevato volume percepito di voci dell'ultimo minuto, si consiglia di presentare bene la tua voce in anticipo rispetto al termine ultimo di presentazione.
Se avete domande sul concorso, si prega di inviare una mail acompetitions@eea.europa.eu.


venerdì 21 giugno 2013

Indiscrezioni #autoelettrica #Ford

Abbiamo ricevuto un'indiscrezione dal mondo delle auto elettriche. Si tratta della prima Ford focus a batteria. La vettura a breve sarà acquistabile negli Stati Uniti d'America, in Italia dovrebbe arrivare verso fine anno 2013.
La focus elettrica può toccare i 136 km/h con un motore elettrico da 145 cavalli e 250 Nm di coppia massima. L'autonomia arriverebbe fino a 160 km con una carica completa.
L'auto può essere ricaricata in maniera veloce (3 ore con presa speciale) o in maniera completa (11 ore con la presa domestica). 


Le batterie di questo modello sono poste nel bagagliaio. La scelta di questo posizionamento comporta una diminuzione della portata del bagagliaio. 
I prezzi di quest'auto si aggirano attorno ai € 30.000 Iva esclusa.

giovedì 20 giugno 2013

Gli #animali si prendono cura dell'uomo

È una notizia apparsa sulla rivista settimanale "nuovo". Alda D'Eisanio,  conduttrice, ha un amico speciale! aveva problemi di orientamento, per fortuna un pappagallo, diventato il padrone di casa d'Eusanio, aiuta la nota conduttrice. Era un semplice pappagallo agonizzante, visto per caso prima di una seduta da uno psicanalista. Dopo la morte del marito, nel 2000, a seguito della depressione arrivò a 35 kg di peso e scelse di andare dallo psicanalista. Arrivata in anticipo, pensò di entrare in un negozio di animali ... trovò un pappagallo in pessimo stato, il proprietario le raccontò di come aveva perso da qualche tempo il padrone. Poco dopo si trovò in macchina con Giorgio ... lui salvò la vita alla Alda d'Eusanio ... e lei salvò quella di Giorgio! 
Oggi, se sbaglia strada, viene avvisata da "marchese del grillo" soprannome del pappagallo dato dagli amici di famiglia. 
Giorgio è diventato più di un semplice animale da compagnia: è un vero tesoro!
Tratto da NUOVO n. 24 del 20 giugno 2013

sabato 8 giugno 2013

Giornata mondiale degli oceani

WWF: ‘SICILIA - IL PETROLIO MI STA STRETTO’

ALL’INTERNO DELL’INIZIATIVA ‘IL MEDITERRANEO DI QUALITA’’PARTE LA NUOVA CAMPAGNA WWF CONTRO LE ESTRAZIONI PETROLIFERE NELLO STRETTO DI SICILIA

wwf.it/ilpetroliomistastretto 

 
Diventeremo tutti ecologisti!
In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani  (http://worldoceansday.org/) che quest’anno ha lo slogan “Insieme per salvare mari e oceani” il WWF Italia lancia la campagna online “Sicilia, il Petrolio mi sta stretto” che durerà tutta l’estate, all’interno della iniziativa WWF “Per un Mediterraneo di qualità” . Il sito della campagna wwf.it/ilpetroliomistastretto vuole essere uno spazio di attivazione della cittadinanza per discutere, approfondire e scoprire di più sulla minaccia delle trivellazioni, anzi, delle coltivazioni di petrolio in Italia e in particolare nel Mediterraneo.
 
Il gioco di parole a cui fa riferimento la campagna parte proprio dallo Stretto di Sicilia perché da lì passa tutto, dal minimale scambio di correnti, superficiali e profonde ai tonni e alle tartarughe in migrazione, alle flotte pescherecce degli stati mediterranei che si riversano tutte lì per pescare il pesce più pregiato al mondo, il tonno rosso. 
Il Mediterraneo è anche una delle vie d'acqua più trafficate del mondo, il 15% del traffico globale passa per il Canale di Sicilia. Più di 325.000 transiti si verificano ogni anno rappresentando un capacità totale di trasporto pari 3,8 miliardi tonnellate. Si stimano, nella media, che 200.000 navi commerciali attraversano il Mediterraneo dirette verso i 300 porti del bacino. E si ipotizza anche questi valori tenderanno a crescere di tre o quattro volte nei prossimi 20 anni.
Dove tutti passano, lo stato italiano vorrebbe trasformare il tragitto, da libero qual è, ad una corsa ad ostacoli, permettendo la costruzione di piattaforme petrolifere.
Attualmente in Italia si contano complessivamente, a mare e sulla terraferma, 202 concessioni di coltivazione, 117 permessi di ricerca, 109, istanze di permesso di ricerca, 19 concessioni di coltivazione, 3 istanze di prospezione.
 
“Ogni qual volta guardo la mappa ufficiale delle concessioni per estrazione petrolifera fornita dal Ministero dello Sviluppo Economico mi sento circondato e penso solo ad una cosa: chi pagherà se qualcosa va storto? “ si chiede Marco Costantini responsabile Mare WWF Italia.
Alcuni degli oceani più iconici del mondo  sono anche i più a rischio, secondo un nuovo studio del WWF Internazionale ‘Accidents at sea’ (http://awsassets.panda.org/downloads/accidents_at_sea_lr_1.pdf )  sugli incidenti di navigazione.
Il  Mediterraneo e il  Mar Nero, il Mar Cinese Meridionale e Indie orientali, il Mare del Nord e le isole britanniche sono i punti più pericolosi per gli incidenti che coinvolgono navi.
Le navi da pesca sono quasi un quarto delle navi perdute in mare, ma le navi da carico rappresentano oltre il 40%.  Il rischio per l'ambiente è direttamente collegata al tipo e alla quantità di sostanze pericolose trasportate, in particolare il petrolio, alla fase di trasporto e alla sensibilità della zona marina in cui potrebbe verificarsi un incidente. Nel 2002  la petroliera Prestige affondata causando oltre 70.000 tonnellate di petrolio rilasciato nell'Oceano Atlantico al largo della costa spagnola. Nel 1991 è toccato alla Haven, che versò davanti a Genova migliaia di tonnellate di petrolio e va ricordato il recentissimo sversamento dalla raffineria ENI di Gela che ha fatto scattare l’allarme ambientale.
Per documentare le tante iniziative in corso in tutta Italia a difesa del mare e contro le trivellazioni, sul sito verranno postati una serie di documentari video: il filmaker Gianpaolo Rampini sta realizzando una mini-serie di video documentari che illustrano proprio la volontà dei cittadini di salvare il proprio mare.Si comincia con la  prima puntata  online tra qualche giorno  dove si racconta del 13 aprile quando a Pescara c’è stata la più grande manifestazione mai fatta in Abruzzo, il cui titolo era "Tutti in piazza a Pescara per traghettare l'Italia fuori dall'Era del petrolio".
La campagna ‘Sicilia: Il petrolio mi sta stretto’ prosegue tutta l’estate e prevede già la prossima settimana alcuni importanti appuntamenti:  in occasione del Turtle Day del 16 giugno, giornata mondiale dedicata alle tartarughe marine quando è prevista la liberazione di alcune Caretta caretta in Sicilia.
A 35 anni dalla campagna WWF-Marina Militare “Il Mare deve vivere”, il WWF rinnova la storica collaborazione coinvolgendo il pubblico attraverso attività di sensibilizzazione a bordo delle navi Amerigo Vespucci e Palinuro, velieri storici della Marina. Toccando i principali porti italiani, dal 15  giugno a settembre esperti ed operatori del WWF illustreranno le rare meraviglie che vanta il Mare Nostrum, così strettamente connesso ai valori della nostra cultura e alle economie locali, ma anche le minacce che stanno mettendo a serio rischio questo preziosissimo ecosistema.
Molte altre cose sono previste e il sito è il posto giusto per rimanere informati.
 
Si ringrazia del Documento originale WWF Italia ONG ONLUS.

venerdì 7 giugno 2013

Che cosa sta causando il cambiamento climatico?

I cambiamenti che il nostro pianeta ha subito nel corso della sua storia sono il risultato di fattori naturali come piccoli cambiamenti nel percorso della Terra intorno al Sole, l'attività vulcanica e fluttuazioni all'interno del sistema climatico. Tuttavia, gli esseri umani stanno avendo una crescente influenza sul nostro clima bruciando combustibili fossili, riducendo le foreste pluviali e dell'allevamento del bestiame.

L'effetto serra

Poiché l'energia del sole riscalda la Terra, il nostro pianeta irradia una parte di questo calore indietro verso lo spazio. Alcuni gas in atto nell'atmosfera come il vetro in una serra, consentendo l'energia del sole in, ma impedendo la fuoriuscita di calore.
Alcuni gas a effetto serra, come il vapore acqueo - il più abbondante gas serra - sono naturalmente presenti in atmosfera, senza di loro, la temperatura media della Terra sarebbe un freddo insopportabile -18 º C invece dei 15 ° C che è oggi.
Tuttavia, le attività umane stanno rilasciando immense quantità supplementari di gas serra in atmosfera, aumentando l'effetto serra e il riscaldamento del clima.

Un argomento scottante

Che cosa sta causando il cambiamento climatico?
Il gas serra più comunemente prodotta dalle nostre attività è l'anidride carbonica (CO 2 ). E 'responsabile di circa il 63% di origine antropica del riscaldamento globale. Una delle principali fonti di CO 2nell'atmosfera è la combustione di combustibili fossili - carbone, petrolio e gas.
Nel corso degli ultimi due secoli, le nostre società hanno bruciato crescente quantità di combustibili fossili per macchine di potenza, producono energia elettrica, il riscaldamento degli edifici e trasporto persone e merci. Dalla rivoluzione industriale la concentrazione di CO 2 nell'atmosfera è aumentata di circa il 41%, e continua a salire.

Deforestazione - un doppio colpo per il clima

Gli alberi aiutano a regolare il clima prendendo la CO 2 dall'atmosfera, e di immense quantità di carbonio sono memorizzati nelle foreste di tutto il mondo. Quando le foreste vengono abbattute, il carbonio immagazzinato negli alberi viene rilasciato in atmosfera di CO 2 , aggiungendo l'effetto serra. Per di più, quando una foresta viene distrutta, non può più assorbire CO 2 dall'atmosfera.

Altri gas serra

Altri gas serra sono emessi in quantità inferiori rispetto di CO 2 . Tuttavia, tutti trattengono il calore molto più efficacemente di CO 2 non, in alcuni casi, di un fattore di migliaia di volte, che li rende anche potenti contribuenti al riscaldamento globale.
Oltre al CO 2 , cinque altri gas sono controllati dal Protocollo di Kyoto , il trattato internazionale che definisce le limitazioni sulle emissioni di gas a effetto serra provenienti dai paesi sviluppati. Questi gas sono:
  • Metano. Il gas serra più comune dopo il CO 2 , il metano è responsabile di circa il 19% del riscaldamento globale di origine antropica. Una ragione di emissioni di metano in aumento è l'espansione di allevamento a causa del crescente consumo di carne e latticini. I batteri che aiutano a bovini e ovini digeriscono il cibo produce gas metano, che gli animali rutto di nuovo nell'atmosfera.
  • Protossido di azoto. Fonti di emissione includono fertilizzanti azotati, la combustione di combustibili fossili, e alcuni processi industriali, compresa la produzione di nylon. Il protossido d'azoto è responsabile di circa il 6% di origine antropica del riscaldamento globale.
  • Gas fluorurati. alcuni gas industriali che sono stati trovati per esaurire protettivo della Terra strato di ozono rappresenta circa il 12% del riscaldamento globale. Sono in fase di esaurimento, ma in alcuni casi essi vengono sostituiti dai cosiddetti gas fluorurati che può essere ancora più potente gas serra. Tre famiglie di gas fluoruratisono controllati dal Protocollo di Kyoto: idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo. Essi sono utilizzati in una varietà di applicazioni industriali.

Tradotto dal sito Climate Action

domenica 2 giugno 2013

Marco Flavio Cirillo, un sindaco da cui prendere esempio!

I risultati del buon governo del sindaco Marco Flavio Cirillo
 
Sostenibilità ambientale
• Mensa scolastica a sostenibilità totale
- Miglior “Locale Green” d’Italia per il Gruppo Sole 24 Ore
- Primo premio Sette Green Awards da Gruppo Rcs, Corriere della Sera
- Vincitore Award Ecohitech per l’illuminazionea basso consumo
- Primo premio Mensa Verdeda Forum Buy Green
• Casa della danza e della musica a impatto zero
- “Best practice” per il Politecnico di Milano
- Primo premio per edificio non residenziale da Anci e Ministero dell’Ambiente
Il progetto riesce, infatti, a dare risposte pubbliche ottenendo il massimo rendimento dall’intervento privato
 
Finanze
• Basiglio “Comune virtuoso” (Premiato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze)
• Servizio gratuito Sos IMU
• Contributi alle scuole e alle famiglie
Trasporti
• Callbus: il radio bus sotto casa
• Conquista capolinea AMP-ATM ad Assago a piazza Abbiategrasso a Milano
• Piste ciclabili e nuova viabilità
Riqualificazione del territorio
• Recupero di Cascina Vione e dell’ex Mulino
• Case in Edilizia residenziale pubblica
• Dossi, rotonde e pensiline autobus
• Riqualificazione dei parchi gioco comunali
 
Servizi
• Pagamenti on line, anche da smartphone, della mensa scolastica e dei tributi locali
• Ambulatorio gratuito di Primo soccorso e servizi Asl in Municipio
• Spazio SI – Sportello unico per il cittadino
• Sportello lavoro
Famiglia
• Pasti caldi a domicilio per anziani e disabili
• Voucher e buoni sociali
• Psicologia scolastica e sostegno gratuito a studenti e famiglie
• Riqualificazione scuole e palestra scuola media
Nel 2005 nasce l’Asilo Nido aziendale Mediolanum convenzionato con il Comune di Basiglio, cofinanziato da un’apposita Legge Regionale. Il Nido è affidato in gestione ad un operatore specializzato
 
Per maggiori informazioni sulle azioni svolte eccovi un documento in pdf che potete scaricare qui