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sabato 11 gennaio 2014

Sperimentazione Animale: ignoranza bestiale

La realtà sulla sperimentazione animale è ben differente da quanto sostenuto dalle case farmaceutiche (chi usa la sperimentazione animale). Precisiamo che con il termine vivisezione, spesso usato per comprendere la sperimentazione animale, è una "malsana" traduzione del termine inglese vivisection che, come scritto nell'enciclopedia britannica: operazione su un animale vivente a fini sperimentali, piuttosto che di guarigione, più in generale, tutti gli esperimenti sugli animali vivi.

L'uomo utilizza la vita come un oggetto per un unico scopo: il denaro.

Molti di noi pensano che l'essere umano utilizzi la propria conoscenza per progredire e la vivisection sia un mezzo utilissimo. Non è proprio così. Le case farmaceutiche utilizzano tali pratiche sperimentali perché poco costose ed i risultati, indipendentemente che servano o meno, vengono utilizzati per brevettare prodotti farmaceutici. Per rendere la sperimentazione più proficua è stata fatta passare una legge per l'utilizzo di animali randagi (e non risorse contro la lotta dell'abbandono!). La sete di denaro (non tanto la voglia di far star bene la gente) ha portato anche alla modifica genetica di una certa categoria di cavie da laboratorio per rendere la sperimentazione standard.
Se fosse vero diversamente si sarebbero comunque studiate molte malattie rare. La realtà sta assumendo la reale forma: le malattie rare non vengono proprio studiate in laboratorio perché curerebbero un numero di individui troppo poco remunerativo.
L’industria farmaceutica che sviluppa e produce nuove medicine, è una delle industrie con i maggiori profitti nel mondo e i propri interessi sono fortemente protetti dai governi. Gli esperimenti animali fanno parte degli interessi delle industrie poiché forniscono una difesa legale per la ditta farmaceutica, allorché le persone sono colpite o uccise dagli effetti collaterali dei farmaci. Essi argomenteranno che il prodotto è stato provato nei test sugli animali e si è dimostrato sicuro, quindi nessuna responsabilità legale può essere loro imputata.

Quanti animali sono utilizzati e per cosa?

Ogni anno in Italia sono usati più di 900.000 animali negli esperimenti. Una minoranza di loro serve per effettuare test di sicurezza, in cui gli animali sono nutriti a forza o viene loro iniettata una massiccia dose di nuovi prodotti (medicine, pesticidi, prodotti per uso domestico, composti chimici per uso agricolo e industriale) per vedere se ne restano avvelenati. Comunque la maggioranza degli animali è utilizzata in quella che è descritta come la ricerca medica che si presume sia finalizzata a trovare cure o trattamenti per le malattie umane. Le specie utilizzate includono ratti, cani, topi, gatti,
scimmie, porcellini d’india, pecore, conigli, capre, maiali, uccelli e pesci.

I test di sicurezza sugli animali ci proteggono?

A causa delle differenze biologiche tra persone e tra specie, gli esperimenti sugli animali danno risultati inattendibili su come la gente reagirà a farmaci e sostanze chimiche. Non è sorprendente che il 90% dei farmaci da laboratorio che passa l’esame sugli animali fallisca quando dato alle persone nei test clinici. Il successo ha una frequenza del 10%!
Nuove medicine danneggiano la gente anche se hanno passato i test di sicurezza effettuati su animali e umani- nel solo Regno Unito gli effetti collaterali hanno causato la morte a 1.299 persone e hanno portato all’ospedale per molti giorni 4.487 pazienti nel 2008. Test su topi, ratti, conigli e cani hanno indicato che il calmante Vioxx protegge il cuore umano-ma questo calmante aveva già ucciso molte migliaia di persone di attacco cardiaco e ictus prima di venire ritirato.
Non sorprende che due importanti organizzazione negli US- l’Istituto Nazionale di Salute (NIH) e l’Agenzia di Protezione Ambientale (EPA) hanno annunciato che stanno eliminando gradualmente gli esperimenti sugli animali e li stanno sostituendo con l’utilizzo di cellule e simulazioni al computer per testare la tossicità di medicine e sostanze chimiche. Queste alternative, se non vengono "richieste dal mercato" non potranno mai essere sviluppate e quindi produrre valori attendibili.

La ricerca sugli animali ci aiuta a trovare cure per le nostre malattie?

Assolutamente no. Infatti, l’uso degli animali nello studio delle malattie umane ha ingannato la scienza e ritardato il progresso medico. Sintomi di varie malattie sono state artificialmente e dolorosamente indotte negli animali e i ricercatori cercano di curarle. Il problema è che la malattia nell’animale non è la stessa come quella che affligge realmente l’essere umano e anche la causa non è mai la stessa, quindi la cura per gli animali non è probabilmente valida per gli esseri umani. Secondo un esperto “la storia della ricerca sul cancro è la storia della cura del cancro sul topo…Abbiamo curato topi malati di cancro per decenni e semplicemente non ha funzionato per gli esseri umani” Dr. Richard Klausner, National Cancer Institute. Ogni fatto che sappiamo in merito all’HIV e AIDS lo si è imparato dallo studio sugli umani malati. Questo però non ha impedito che milioni di sterline e di vite animali venissero sprecati nel tentativo di studio sulle scimmie. La verità è che l’uso degli animali come sostituti degli esseri umani ferisce non solo gli animali ma anche gli esseri umani. “I sistemi di modelli animali non solo uccidono gli animali ma uccidono anche gli esseri umani” Dr. Irwin Bross ex-Direttore dello Sloan-Kettering, il più grande centro di ricerca sul cancro del mondo.


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