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Il pioppo delle foto faceva parte dei miei vaghi ricordi d’infanzia (60 anni or sono). Nei miei giochi lungo il fiume, nelle avventure di pesca con le mani per portare a casa qualcosa da mettere in padella per la cena della famiglia, passavo spesso vicino a questo pioppo che mi aveva colpito per essere “doppio”, cioè formato da due fusti saldati alla base. Non aveva dimensioni particolarmente imponenti. Questi giorni, rivedendolo, mi sono affiorati questi ricordi d’infanzia. Oramai tutta la base dell’albero era occultata dalla vegetazione del sottobosco. Mi è venuta la curiosità di vedere come fosse diventato il mio amico: un pioppo, in 60 anni, può crescere molto, specie se favorito dalla vicinanza al fiume.
In circa un’ora e mezza, in due, abbiamo liberato la sua base, recidendo anche tutti i fusti di edera che era possibile troncare con il tagliarami e l’abbiamo finalmente misurato. Il responso è stato: m. 5,30. E’ ovvio che la misura ha un valore relativo, trattandosi di due fusti saldati; è, tuttavia, la misura minima rilevabile, in quanto abbiamo fatto passare il nastro sotto il fusto dell’edera che non siamo riusciti a tagliare. Da notare che la massa che si vede sporgere alla sinistra della base non è terra, ma legno e fa parte del fusto, appena mascherato da residui di humus. La misura rappresenta anche il nuovo record regionale per un pioppo. Nelle due foto,il pioppo prima e dopo l’operazione
Questo è quanto hanno potuto fare due vecchietti. Ora sarebbe bello vedere qualche giovane di Carassai o di Ortezzano recarsi lì con forze fresche a completare l’opera, liberando tutto l’albero.
Valido Capodarca
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