martedì 22 ottobre 2013
LA “QUERCIA GROSSA” DI CA’BARGELLO
Questa è veramente enorme: in termini di volume, potrebbe essere la seconda quercia delle Marche, dietro l’indiscussa primatista, la roverella di Passo di Treia. La sua carta d’identità dice: 6 metri circa la circonferenza del tronco, 20 l’altezza, 30 il diametro di chioma, 350 anni l’età.
Benché la pianta sia radicata nel territorio comunale di Cagli, per raggiungerla occorre partire da Acqualagna. Da qui, ci si immette su una stradina asfaltata di modesta ampiezza che reca l’indicazione di Tarugo. Percorsi cinque chilometri esatti, ecco il minuscolo agglomerato di case di Ca’Bargello. All’inizio del paesino, parte sulla sinistra una stradina dal fondo in macadam, che va imboccata. Dopo un altro chilometro esatto, la meta del viaggio si para davanti agli occhi del visitatore, inconfondibile per la sua mole.
Quello che colpisce, della pianta, oltre alle innaturali dimensioni, è la sua posizione. La gigantesca Quercia scaturisce, infatti, da una parete quasi verticale che si stende fra la stradina, al di sopra, e un ripiano di modesta ampiezza al di sotto. Il fusto, uscito quasi in orizzontale, flette subito verso l’alto e mantiene una posizione verticale fino all’aprirsi di una chioma di non comune estensione.
Viene quasi istintivo pensare che, se la Quercia dovesse franare a valle per il suo peso, trascinerebbe con se la stradina isolando tutti gli abitanti posti al di là di essa.
Anche i più anziani abitanti della borgata affermano di averla conosciuta sempre dell’odierno aspetto e delle stesse dimensioni. Posta a non grande distanza dal paesino, essa era meta abituale dei residenti che amavano recarsi a godere della frescura offerta dalla grande Quercia. Racconta una signora sessantenne che, all’epoca della sua infanzia, uno dei divertimenti abituali dei bambini di Ca’ Bargello, era quello di effettuare una sorta di scommessa: riuscire ad attraversare tutta l’ombra della pianta a occhi chiusi. Si sa che, senza l’ausilio della vista, il nostro cervello smarrisce il senso della direzione e, un giorno, per poco non accadde l’irreparabile: un bambino andò nella direzione sbagliata e precipitò lungo la ripida scarpata fino al ripiano sottostante.
La Quercia Grossa gode di notevole celebrità, e non sono rari i turisti che chiedono informazioni per raggiungerla. Per essa si è incomodata perfino la TV nazionale, dedicandole, alcuni anni or sono, un apposito servizio sul TG2.
Valido Capodarca
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