Social Icons





giovedì 24 ottobre 2013

UN ALBERO CHE HA CAMBIATO REGIONE


Fino a pochi anni fa le Marche vantavano un solo Cerro con caratteristiche di monumentalità ma, da quando il suo comune ha votato la secessione, anche l’albero è transitato in provincia di Rimini.
“Quest’albero è la salvezza di casa mia!”, soleva dire la signora Zena, riferendosi al fatto che la pianta, data la sua collocazione a ridosso del muro della casa, la proteggeva in qualche misura dai venti provenienti dalla val Marecchia.
L’albero è il vecchio, famoso Cerro di Poggio Bianco, minuscola frazione di Pennabilli, neppure segnata sulle carte stradali. Esso è l’abitante più antico del paesino, ed è da tutti considerato quasi una persona di famiglia, il nonno comune di tutti gli abitanti. La sua circonferenza è di m. 4,40 mentre l’età viene valutata in 300 anni. Forse esso è addirittura più antico delle stesse case di Poggio Bianco. L’ipotesi è suggerita da alcune cicatrici visibili sul tronco dalla parte della casa, che sono il ricordo di rami amputati in epoca remota, forse proprio per costruire le mura di quella.
Fra i rami, è collocata una piccionaia. In passato ve ne erano di più, compresa una costituita da una vecchia cucina dotata di tanti sportellini, che vi era stata collocata da Eraglio Lazzari. Sembra, tuttavia, che i piccioni non la tenessero da gran conto, tanto da lasciarla sempre deserta.
Alla base del tronco, sul lato che dà verso la Val Marecchia, è visibile una cicatrice di una certa entità. Alcune decine di anni or sono, come spesso avviene per gli alberi plurisecolari, si era formata una caverna, con pareti di legno marcio. Il Cerro venne sottoposto ad efficace azione di risanamento, con asportazione del marciume e applicazione di catrame impermeabilizzante.
La chioma, per contro, ha subito un declino, con riduzione da 19 a 14 m di ampiezza in venti anni per la morte e caduta delle porzioni sommitali di molti rami.
E’ innegabile, tuttavia, che il vecchio Cerro abbia nuovamente bisogno di aiuto e di cure. Proprio a questo scopo si stavano prodigando il signor Eraglio e la signora Zena, quando entrambi sono deceduti. L’iniziativa da essi intrapresa è, di conseguenza, entrata in una sorta di letargo, ma sembra che vi sia già, nel paesino, chi comincia ad attivarsi perché gli stessi buoni propositi abbiano a divenire realtà.

Valido Capodarca

Nessun commento:

Posta un commento