Quando la guida naturalistica Carla Picciurro mi fece conoscere questo acero campestre, rimasi convinto che la sua circonferenza di m. 3,75 che rappresentava il primato italiano per la specie ben difficilmente avrebbe trovato eguali in Italia. Pochi mesi dopo, dal libro di Raimondi e Schicchi sugli alberi monumentali di Sicilia venni a sapere che là ce n’è uno di ben 4,80.
L’albero si trova nel territorio comunale di Oriolo Romano, in una località denominata Mola, raggiungibile per una strada di 4 km che conduce all’Isola Ecologica, area attrezzata adibita dal comune di Oriolo alla raccolta di rifiuti differenziati. Vicino, gorgoglia il torrente Viscione che, poche decine di metri più avanti, confluisce nel torrente Mignone. Lungo il breve tragitto che dalla piazzola di sosta per le auto conduce all’Acero, si incontra, sulla sinistra, una polla di acqua sulfurea, tiepida, che zampilla copiosa dal suolo, riposa qualche minuto in una vasca di una decina di metri di lunghezza, per poi riversarsi nel Viscione. A pochi passi, sulla destra, ci si fanno incontro i ruderi in tufo di un antico mulino ad acqua, oltre il quale appare un laghetto formato dalle acque del fiume Mignone che precipitano in cascata da uno squarcio di una poderosa diga anch’essa in tufo: era la diga dalla quale partiva il canale che azionava le mole del mulino (da qui il nome del posto). Un sentiero di un centinaio di metri consente di portarsi sulla parte superiore della diga oltre la quale, a circa trenta metri dalla stessa, sulla sponda del fiume, appare il nostro fenomeno. Il fusto quasi non esiste, in quanto già dalla base l’albero si frammenta in un fascio di rami che si sprigionano verso tutte le direzioni a formare una chioma di ben 20 m di diametro.
Il posto, in tutto il suo insieme, merita una sosta anche prolungata, con il limpido Mignone che si avvicina placido prima di precipitarsi dalla cascata, con la cascata stessa vista dall’alto, con la diga ormai senza più funzioni ma che suscita stupore per la sensazione di solidità che fornisce.
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