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mercoledì 16 ottobre 2013

LA QUERCIA DEL DUCA

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Nulla a che vedere con Guido da Montefeltro e la sua famiglia. Sembra che il nome derivi da una famiglia di contadini vicini che, come soprannome, hanno proprio “I Duchi”. Si trova sul territorio di Urbino in località Palazzo del Piano. Le sue misure sono: m. 5,35 la circonferenza, m. 20 l’altezza, m. 27 il diametro della chioma. L’età valutata dal Corpo Forestale è di 350 anni.
Per raggiungerla, occorre dirigersi, da Urbino, verso le Cesane. Giunti a Palazzo del Piano, occorre inoltrarsi, a piedi, per una strada fangosa, oggi pressoché impraticabile, di circa 500 metri.
La Quercia del Duca appartiene, da generazioni il cui numero è sconosciuto ai suoi stessi componenti, alla famiglia Paci, e il terreno, in passato, veniva dato in mezzadria. Il mezzadro abitava in una delle due case diroccate tutt’oggi visibili nei pressi della Quercia.
La “Quercia del Duca”era, dunque, una della classiche grandi querce abbinate a una casa colonica e destinate ad avere importanza fondamentale nell’economia delle famiglie.
Anche dopo l’abbandono delle abitazioni da parte dei contadini, la Quercia ha continuato a restare al centro di interessanti attenzioni. Essa, infatti, è stata inserita e segnalata, dalla Cooperativa “Alce Nero”, in una cartina artistica della zona fra le bellezze naturali meritevoli di una visita. Uguale attenzione essa ha ricevuto dall’Associazione “Rari Ramarri Rurali”, sorta per la riscoperta e la valorizzazione dell’entroterra pesarese la quale, con questa finalità, allestiva annualmente un Festival chiamato “Ville e Castella”. Esso si svolgeva, con l’allestimento di rappresentazioni teatrali, l’esecuzione di concerti e l’effettuazione di visite guidate, sotto un grande albero del territorio che veniva scelto di anno in anno. Nel 1999 era stata la volta, appunto, della Quercia del Duca, ma la manifestazione venne ostacolata da un violento temporale, e il concerto venne spostato presso il vicino Monastero di Montebello.
La Quercia del Duca costituisce uno degli esempi più tipici di alberi che, adeguatamente pubblicizzati e accuditi, potrebbero tramutarsi in attrattiva turistica e meta di visite. Un risanamento della pianta (oggi basta poco, domani non più), una ripulitura e sistemazione dell’ambiente circostante, un rifacimento della strada di accesso affinché ritorni agibile, un cartello segnaletico posto al suo imbocco, e la Quercia potrà divenire un posto dove condurre anche le scolaresche.


Valido Capodarca

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