Social Icons





mercoledì 23 ottobre 2013

LA QUERCIA DI ACQUALAGNA


Il cercatore di alberi che percorre la Flaminia da Roma in direzione di Fano, appena oltrepassato lo svincolo di Acqualagna e prima di entrare nella galleria che bypassa la gola del Furlo, è facile che veda catturata la sua attenzione da una quercia che spicca sulla piana, sulla sinistra dell’arteria stradale. Se esce allo svincolo del Passo del Furlo, la perderà di vista ma, con un pizzico di pazienza, la ritroverà non lontana dal Santuario di Santa Maria del Pelingo. La pianta è più imponente ed esteticamente apprezzabile di quanto i suoi m. 4,18 di circonferenza possano suggerire. Se non bastassero le dimensioni e l’aspetto più che gradevole a renderla interessante, provvedono alcune storie che un suo vicino ci racconta. Sotto di essa solevano effettuare l’ultima sosta quanti si recavano in processione a piedi presso il vicino Santuario della Madonna del Pelingo. Chi andava, invece, in carrozza, vi parcheggiava il suo veicolo ed il cavallo.
Durante la guerra, la sua chioma ospitale era stata adocchiata da un reparto tedesco, che lì sotto aveva stabilito il suo Comando. Poco mancò che anche qui, come in molte parti d’Italia, si consumasse l’ennesimo eccidio. Un giovane del luogo, animato da odio verso l’invasore, si era messo in testa di appostarsi dietro le finestre della vicina abitazione e sparare loro col suo fucile. Ce ne volle di opera di persuasione, da parte degli abitanti della casa, per convincerlo a desistere dal suo proposito. Era ovvio che i Tedeschi, dopo i primi colpi di fucile, avrebbero rivolto le loro armi contro la casa stessa, e nessuno dei suoi occupanti sarebbe stato risparmiato. Non solo, ma se qualche soldato fosse rimasto ucciso, sarebbe scattata l’immancabile e crudele rappresaglia, come ordinato da Hitler: 10 italiani fucilati per ogni tedesco ucciso.

Valido Capodarca

Nessun commento:

Posta un commento